La Corte Suprema iraniana ha annullato la condanna a morte del rapper Toomaj Salehi

Ph. Ali Khaligh / Middle East Images – abacapress.com – Ansa

(ilpost.it, 22 giugno 2024)

Sabato la Corte Suprema iraniana ha annullato la condanna a morte che era stata inflitta a fine aprile da un tribunale al rapper Toomaj Salehi, accusato di aver partecipato alle grosse proteste contro il regime del 2022. L’ha scritto l’avvocato di Salehi su X (Twitter), aggiungendo che la Corte ha ordinato un nuovo processo.

Salehi ha 33 anni ed è un rapper molto popolare in Iran, dov’è diventato famoso per i suoi testi di denuncia sociale contro la corruzione, la povertà diffusa e l’uccisione dei manifestanti. Era già stato arrestato nell’ottobre del 2022, sempre per il suo sostegno alle proteste, ed era stato poi rilasciato su cauzione. Nel 2023 era stato condannato a sei anni e tre mesi di reclusione, e aveva evitato una condanna a morte sempre grazie a una sentenza della Corte Suprema iraniana. Lo scorso gennaio Salehi era stato incriminato nuovamente per un crimine traducibile come “diffusione della corruzione sulla terra”, utilizzato di solito dal regime iraniano per colpire i dissidenti politici.

Le proteste erano cominciate nel settembre del 2022 in risposta alla morte di Mahsa Amini, una donna iraniana di 22 anni che si trovava in carcere dopo essere stata arrestata perché non indossava correttamente il velo islamico. Le manifestazioni, cominciate per difendere i diritti delle donne, erano andate avanti per mesi, e si erano trasformate in una rivolta contro il regime: la più estesa manifestazione di dissenso dalla Rivoluzione del 1979, quella che trasformò l’Iran in una Repubblica Islamica. Il regime aveva represso le proteste con violenza, condannando a morte diverse persone, con esecuzioni e impiccagioni pubbliche.

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