(quotidiano.net, 16 giugno 2024)
In Francia il caos politico che segue il voto delle europee e le nuove elezioni politiche indette dal presidente Macron nel Paese, contagia il mondo del calcio. «Siamo in un momento cruciale della storia del Paese, e devi vedere le tue priorità. Siamo innanzitutto cittadini, non dobbiamo essere scollegati dal mondo. Ci troviamo in una situazione senza precedenti. Voglio rivolgermi a tutti i francesi e in particolare ai giovani: vediamo che gli estremisti sono alle porte del potere. Abbiamo la possibilità di cambiare tutto, e dobbiamo identificarci con i valori della tolleranza, del rispetto, della diversità. Ogni voce conta. Io condivido gli stessi valori di Marcus, sono dalla sua parte».
Così Kylian Mbappé sulle parole di Marcus Thuram, che poche ore prima aveva invitato a non votare per il partito di Marine Le Pen. «Dobbiamo lottare affinché il Rn non passi» ha dichiarato Thuram, primo giocatore della Nazionale francese a prendere sabato 15 giugno una posizione chiara contro il Rassemblement National. Fino a quel momento tutti i giocatori dei Blues interpellati sulla situazione politica francese si erano accontentati di chiedere il voto, senza andare oltre. Da Olivier Giroud a Ousmane Dembélé e Benjamin Pavard, le truppe di Didier Deschamps avevano chiesto ai francesi di fare il loro dovere civico e andare a votare, ma niente di più.
Ma il figlio di Lilian Thuram, il campione del mondo del 1998 noto per il suo impegno contro il razzismo, è andato ben oltre, non esitando a rompere la neutralità mostrata dai suoi compagni di squadra, trascinando Mbappé. Il ventiseienne attaccante dell’Inter, presente a una conferenza stampa a Paderborn (Renania Settentrionale-Vestfalia) due giorni prima che i vicecampioni di Euro 2024 affrontino l’Austria, non ha esitato a rispondere alle domande sulle prossime elezioni in modo chiaro e diretto. «Penso che la situazione sia triste, molto grave», ha dichiarato.
«L’ho saputo [della vittoria della Rn alle elezioni europee – N.d.R.] dopo la partita contro il Canada [domenica]. Nello spogliatoio eravamo tutti un po’ scioccati. Dobbiamo dire a tutti di andare a votare e di lottare ogni giorno per assicurarci che il Rn non vinca». Marcus Thuram non ha poi esitato ad affrontare con delicatezza i suoi compagni di squadra. «Non basta dire che bisogna andare a votare, bisogna spiegare come siamo arrivati fin qui» ha detto, sottolineando il ruolo dei media: «Non farò il nome di alcun programma in particolare, ma quando accendo la mia tv mi dico che è stato fatto di tutto per garantire l’ascesa del Rn».
La Federcalcio francese (Fff) ieri sera aveva chiesto di «evitare qualsiasi forma di pressione e di utilizzo politico della squadra francese» in vista delle elezioni. «Molto attaccata alla libertà di espressione», la Fff «aderisce al necessario invito al voto» ma «auspica che la sua neutralità sia compresa e rispettata da tutti […] così come quella della selezione», ha affermato.
Oggi il ct francese Didier Deschamps, interpellato al riguardo, ha detto: «Non commenterò quello che dicono i giocatori, altri hanno parlato ieri, alcuni vogliono parlare più di altri, è normale perché non sono estranei alla situazione che sta attraversando la Francia. Sono calciatori ma per prima cosa cittadini, e hanno la possibilità di dire cose che, con la loro sensibilità, probabilmente alimenteranno il dibattito. Il calcio può unire tutti e io ricordo che, comunque, il Bleu della Francia rappresenta solidarietà, unione e diversità».