Il discorso di Meryl Streep ai Golden Globe

Ricevendo il premio alla carriera ha parlato di Trump, di Hollywood e della stampa, con lucidità ed empatia

(ilpost.it, 9 gennaio 2017)

Nella notte tra domenica e lunedì, Meryl Streep ha ricevuto il premio alla carriera durante la cerimonia dei Golden Globe, al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, a Los Angeles, in California.74th Annual Golden Globe Awards - ShowStreep, che è una delle attrici più famose e apprezzate al mondo, nonché l’attrice più premiata di sempre ai Golden Globe, ha tenuto un inusuale e lungo discorso di ringraziamento, parlando di politica, di Donald Trump e di quello che potranno fare gli attori e gli artisti e i giornalisti per cercare di non assecondare le sue intenzioni razziste e xenofobe. Streep ha iniziato il suo discorso con una battuta sul disprezzo provato da gran parte dei cittadini americani per il mondo di Hollywood, considerato simbolo di una società ricca e progressista, e dei ripetuti attacchi del presidente eletto Donald Trump contro gli stranieri e la stampa, facendo riferimento al fatto che i Golden Globe sono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, che riunisce i giornalisti internazionali che si occupano di cinema e tv: «In questo momento noi apparteniamo al gruppo di persone più denigrato della società americana. Pensateci: Hollywood, gli stranieri e la stampa». Streep ha continuato elencando una serie di grandi attori del cinema americano nati e cresciuti in altri Paesi o in famiglie povere, e ha concluso dicendo: «Hollywood è piena di outsider e stranieri, e se li cacciamo tutti non resterà altro da guardare che il football e le arti marziali miste, che non sono davvero arte». Poi Streep ha parlato direttamente di Donald Trump, ricordando la volta in cui durante la campagna elettorale aveva imitato e preso in giro un giornalista disabile che lo aveva criticato: «Mi ha spezzato il cuore quando l’ho visto, e non riesco a togliermelo dalla testa perché non era in un film, era la vita vera. E questo istinto di umiliare l’altro, quando è impersonato da qualcuno con una visibilità pubblica, qualcuno di potente, arriva nella vita di tutti quanti, perché autorizza altri a comportarsi nello stesso modo. La mancanza di rispetto causa altra mancanza di rispetto, la violenza incita altra violenza, e quando i potenti usano la loro posizione per maltrattare gli altri, perdiamo tutti quanti. E questo mi porta a parlare della stampa: abbiamo bisogno della stampa per tenere a bada il potere, questo è il motivo per cui i nostri padri fondatori hanno voluto che la sua libertà fosse riconosciuta dalla costituzione». E poi ha chiuso, ricordando anche Carrie Fisher: «Come mi disse una volta la mia amica, la principessa Leia: “Prendi il tuo cuore spezzato, fallo diventare arte”» [in inglese suona meglio: “Take your broken heart, make it into art”].

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