di Silvia Renda (huffingtonpost.it, 6 dicembre 2023)
Una luce brillante, in tempi così bui. Con questa motivazione la rivista Time incorona Taylor Swift persona dell’anno, al culmine di un 2023 scintillante come cantante e come regina del soft power, “la protagonista del mondo”. “Taylor Swift for President” è lo slogan dei fan. Non è solo una boutade, è ormai un tema da politologi.
In un contesto che vede Joe Biden arrancare dietro la minaccia del ritorno di Donald Trump, sono diversi gli osservatori che analizzano le potenzialità di Taylor Swift nella corsa alla Casa Bianca. Per un possibile soccorso decisivo per evitare che gli Stati Uniti ripiombino nell’incubo del tycoon. Ma c’è chi pensa perfino che a lei, ad appena 33 anni, non sia preclusa la Presidenza.
“I suoi successi come artista – dal punto di vista culturale, di critica e commerciale – sono così numerosi che raccontarli sembra quasi fuori luogo”, premette il giornalista Sam Lansky, cui è spettato il compito di scrivere l’editoriale. Basterebbe dire che è l’artista donna che ha incassato di più nella Storia, per i suoi concerti, l’unica ad aver piazzato undici brani in contemporanea nella Billboard Top 200. Oppure che è la prima rappresentante del mondo dell’entertainment a ottenere il riconoscimento di “persona dell’anno”, superando Xi Jinping e Vladimir Putin. Quasi contemporaneamente Forbes la colloca al quinto posto tra le donne più influenti al mondo, un gradino sotto Giorgia Meloni.
“Discutere delle sue mosse era come parlare di politica o del tempo: una lingua parlata così ampiamente da non aver bisogno di contesto. È diventata la protagonista del mondo” scrive Time. In questo 2023, si sono accese per lei le luci di 66 palcoscenici. Tante sono state le tappe del suo Eras Tour, sesto tour di concerti per celebrare la carriera, nelle sue varie ere artistiche, a 17 anni dal debutto. Quando i biglietti furono messi in vendita lo scorso anno, Ticketmaster non resse il peso degli accessi: in un solo giorno ne vennero venduti oltre 2 milioni, un nuovo record. Ogni spettacolo è durato oltre 180 minuti, con le performance di circa 40 canzoni pescate da almeno 9 album, tra 16 cambi di costume e spettacoli pirotecnici.
Swift ha iniziato ad allenarsi 6 mesi prima dell’inizio del tour, per reggere l’impegno fisico: “Ogni giorno correvo sul tapis roulant, cantando ad alta voce l’intera scaletta”. Un impegno dovuto alle attese e alla devozione di chi attendeva la sua esibizione. I fan in Argentina hanno piantato le tende fuori dal River Plate Stadium di Buenos Aires con diversi mesi di anticipo, per ottenere posti in prima fila. Alcuni hanno lasciato il lavoro per impegnarsi nel fandom a tempo pieno. Aspettative così alte non possono essere deluse.
“So che salirò su quel palco anche se sono malata, ferita, con il cuore spezzato, a disagio o stressata”, ha raccontato al Time. “Adesso fa parte della mia identità di essere umano. Se qualcuno compra un biglietto per il mio spettacolo, io suonerò a meno che non ci sia una sorta di forza maggiore”. Un video circolato sui social la mostra ansimante per l’alta temperatura su un palco brasiliano. A causa del caldo è morta una sua fan, Ana Clara Benevides Machado, crollata durante lo spettacolo allo stadio Nilton Santos di Rio de Janeiro per un attacco cardiorespiratorio. Swift ha riprogrammato il concerto successivo e ha trascorso del tempo con la famiglia della ragazza.
“Come pop star, siede accanto a Elvis Presley, Michael Jackson e Madonna. Come cantautrice, è stata paragonata a Bob Dylan, Paul McCartney e Joni Mitchell. Come donna d’affari, ha costruito un impero del valore, secondo alcune stime, di oltre 1 miliardo di dollari. E come celebrità da tempo attira un’attenzione costante e sa come usarla”, scrive Time. Questa attenzione ha fatto sì che più volte la stampa scomodasse il binomio “Effetto Swift” per spiegare la sua capacità di spostare le masse, e non solo per raggiungere i luoghi dei suoi concerti. Della sua vita sentimentale è impregnata la sua musica e all’inizio di quest’anno è finita la lunga relazione con l’attore Joe Alwyn. Ma l’Effetto Swift è rintoccato con l’ufficializzazione della sua nuova storia, quella con la star della National Football League Travis Kelce. Il suo sostegno al partner, tifando per lui allo stadio, ha reso ancora più popolare lo sport più popolare d’America. Una partita cui ha assistito in ottobre è stata lo show domenicale più visto dai tempi del Super Bowl.
È stato Effetto Swift anche a Glendale, in Arizona: il suo arrivo per il tour ha dato energia all’economia locale e ha generato più entrate per le sue attività rispetto al Super Bowl del 2023, che si era svolto nello stesso stadio. Un verso di una sua canzone ha provocato un aumento del 500% di braccialetti dell’amicizia. Ci sono almeno 10 corsi universitari a lei dedicati, incluso uno ad Harvard. “Con Swift sta accadendo qualcosa di insolito, senza precedenti contemporanei”, scrive ancora Time. “Utilizza il mezzo più efficace, la canzone pop, per raccontare la sua storia. Eppure, nel corso del tempo, ha sfruttato il potere dei media, sia tradizionali sia nuovi, per creare qualcosa di assolutamente unico: un mondo narrativo, in cui la sua musica è solo un pezzo di una storia interattiva e mutevole. Swift è l’architetto ed eroe di quella storia, protagonista e narratore”.
L’Effetto Swift non sempre è stato però puntuale nella sua riuscita quando ha provato a riflettersi in politica. Un gruppo di fan argentini della cantante aveva deciso di associarsi – la storia ci dice con scarsi successi – allo scopo di osteggiare la scalata politica di Javier Milei. L’artista non ha in realtà mai espresso un pensiero, di biasimo o di approvazione, sull’allora candidato ultraliberista, ma i suoi sostenitori avevano voluto interpretarlo attraverso una facile associazione: Milei ammira Donald Trump, mentre Swift non ama l’ex presidente statunitense.
Non era andata bene neanche nel 2018, quando la cantante prese per la prima volta una posizione politica pubblica, opponendosi alla candidata repubblicana al Senato Marsha Blackburn nel suo Stato d’origine, il Tennessee, contribuendo a innescare un picco nelle registrazioni di giovani elettori alle elezioni di metà mandato degli Stati Uniti di quell’anno. I suoi trascorsi politici “mi sconvolgono e mi terrorizzano”, spiegò a motivazione della sua scelta, facendo riferimento alle sue posizioni sulla parità di retribuzione per le donne, la violenza contro le donne e i diritti dei gay. Discorsi accorati che non smossero voti a sufficienza: Blackburn vinse le elezioni.
Oltre a questa vicenda, la sua canzone Only the Young è stata inclusa in una pubblicità del deputato Eric Swalwell, democratico della California. Il 7 novembre dello scorso anno, Swift ha esortato i suoi 272 milioni di follower a registrarsi per votare, condividendo il link di indipendente.org, che ottenne oltre 35mila registrazioni: un aumento del 1.226% nella partecipazione sul proprio sito Web. In un documentario del 2020, la cantante affermava di aver deciso di opporsi pubblicamente a Trump nonostante il rischio per la sua carriera.
E i teorici del “Taylor Swift for President” vorrebbero che lo scontro con l’ex presidente si consumasse direttamente alle urne. Alyssa Farah Griffin, ex membro dello staff di Trump, ha affermato che Swift è “probabilmente l’unica persona che può sconfiggere” il magnate. Dello stesso parere la musicista canadese Grimes, madre di tre dei figli di Elon Musk, che su X ha designato l’artista come “l’unico candidato presidenziale che può unire il Paese” e sconfiggere Trump. Se a Biden la cosa può consolare, i sondaggi danno più credito a lui come sfidante. Secondo quello condotto dall’Emerson College, l’idea di Swift come candidata di un terzo partito non è stata accolta molto bene. Dai risultati è emerso che i partecipanti preferivano Trump, con il 42% rispetto a Biden, che riceveva una quota del 39%. Il 10% degli interessati era indeciso, mentre la cantante è riuscita a rivendicare solo l’8%.
Va considerato che il suo ascendente si concentra soprattutto nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, una zona d’elettorato che farebbe gola al soprannominato Sleepy Joe, su cui pesa una campagna avversaria volta a sottolineare i negativi riflessi della sua età, che ha superato gli 80 anni. Potrebbe l’appoggio di Swift cambiare le sorti del suo futuro al numero 1600 di Pennsylvania Avenue? La risposta potremmo leggerla un giorno sui libri di testo di Harvard.