di James Hibberd (hollywoodreporter.it, 29 novembre 2023)
«Biden, stai affamando Gaza», con questo cartello in mano Cynthia Nixon si è unita alla manifestazione a Washington, annunciando uno sciopero della fame contro la guerra tra Israele e Hamas. La star di Sex and the City si è unita a un gruppo di legislatori progressisti in una protesta fuori dalla Casa Bianca lunedì 27 novembre, dove è stato chiesto un cessate il fuoco permanente a Gaza. L’attrice e attivista 57enne ha confermato di voler intraprendere uno sciopero della fame di due giorni.
L’idea è quella di richiamare l’attenzione sulla situazione dei palestinesi che faticano a trovare cibo e acqua a causa del blocco imposto da Israele. «Siamo qui a fare lo sciopero della fame per mostrare al presidente Biden il tipo di privazione che sta avvenendo a Gaza e come lui abbia il potere di rendere possibile un cessate il fuoco», ha affermato la Nixon durante la manifestazione, secondo quanto riportato da Time e Times of Israel. «Niente di tutto questo è normale. Niente di tutto questo è routine e niente di tutto questo può continuare».
Attualmente è in corso un cessate il fuoco temporaneo per permettere la liberazione di alcuni ostaggi rapiti da Hamas durante l’attacco a Israele dello scorso 7 ottobre. A Cynthia Nixon, ex candidata alla carica di governatrice di New York nel 2017, si sono uniti i legislatori democratici Madinah Wilson-Anton, Zohran Mamdani, Mauree Turner, Sam Rasoul e Abraham Aiyash. Oltre a lei, anche alcuni dei legislatori stanno facendo uno sciopero della fame che durerà fino a 5 giorni.
Mamdani ha dichiarato a Time che spera la protesta «porti l’attenzione sul fatto che il governo degli Stati Uniti, il presidente e i leader del Congresso stanno finanziando una politica che costringe le persone alla fame. Mandiamo i soldi dei contribuenti americani a bombardare le comunità di Gaza, e non credo che il nostro presidente stia usando la sua influenza nella misura in cui potrebbe per ottenere un cessate il fuoco permanente. Gli Stati Uniti non sono semplicemente testimoni di questo genocidio. Sono un attore di questo genocidio».
La guerra tra Israele e Hamas ha causato più di 1.200 morti in Israele, secondo l’ufficio del primo ministro israeliano, e prima del cessate il fuoco i funzionari israeliani dicevano che Hamas deteneva circa 240 ostaggi a Gaza. I successivi attacchi israeliani su Gaza per distruggere le infrastrutture di Hamas e della sua rete terroristica hanno ucciso almeno 14mila persone, secondo il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas. Gaza è stata dichiarata in crisi umanitaria, con una diffusa carenza di carburante, cibo e acqua e la mancanza di rifornimenti per i residenti. Il cessate il fuoco è iniziato venerdì 24 novembre e finora sono stati liberati 58 ostaggi, ma la pausa dai combattimenti dovrebbe terminare mercoledì 29 novembre.