(ilpost.it, 26 agosto 2023)
Venerdì il sito ufficiale della campagna elettorale di Donald Trump per le presidenziali americane del 2024 ha cominciato a vendere accessori e oggetti con stampata la foto segnaletica scattata durante la messa in stato di fermo dell’ex presidente nella contea di Fulton, in Georgia. Si possono comprare magliette a 34 dollari, poster a 28, tazze a 25 e uno sticker per l’automobile a 12 dollari.
La decisione di Trump di fare della propria foto segnaletica uno strumento di propaganda e un simbolo per i propri sostenitori era diventata chiara immediatamente dopo la messa in stato di fermo dell’ex presidente, quando per la prima volta in due anni e mezzo Trump aveva ricominciato a usare Twitter e aveva postato proprio la sua foto segnaletica con la scritta: «INTERFERENZA ELETTORALE, MAI ARRENDERSI». Sul suo sito ufficiale, la foto segnaletica è usata per chiedere donazioni alla campagna elettorale: «Sono entrato nella tana del leone con un semplice messaggio da parte di tutto il nostro movimento: NON ABBANDONERÒ MAI LA MIA MISSIONE DI SALVARE L’AMERICA».
Già prima dello stato di fermo, Trump aveva messo in vendita sul suo sito ufficiale una maglietta con sopra una sua finta foto segnaletica con l’espressione molto seria e la scritta «NON COLPEVOLE». La foto segnaletica di Trump, che deve affrontare 4 diversi processi e 91 capi d’accusa, è la prima mai fatta a un ex presidente americano: è già stata definita storica e «probabilmente la foto dell’anno». Alcuni commentatori sui media americani hanno scritto che la foto è il «vero ritratto presidenziale» di Trump, per la sua portata storica e simbolica: delle migliaia di fotografie di Trump che sono state scattate negli anni, questa è con ogni probabilità una di quelle che saranno più ricordate.
Sulle foto segnaletiche e sull’opportunità di renderle o meno pubbliche c’è da tempo un certo dibattito negli Stati Uniti. Nella maggior parte dei casi danno un’immagine piuttosto negativa della persona che viene arrestata, che spesso quando viene scattata la foto segnaletica si trova in una condizione di stress e di disagio fisico. Per questo alcuni esperti legali sostengono che pubblicare le foto segnaletiche sia in alcuni casi una violazione dei diritti delle persone sospettate, che contribuisce a metterle in cattiva luce spesso prima ancora che il processo sia cominciato.
In alcuni casi decisamente più rari le foto segnaletiche hanno l’effetto opposto: contribuiscono a dare un’immagine positiva o comunque a mandare un qualche tipo di messaggio non negativo all’opinione pubblica. Questo succede quasi sempre quando la persona fotografata è ricca o famosa, e magari ha ricevuto in prigione un trattamento di favore (com’è successo a Donald Trump, che ha potuto evitare buona parte delle stancanti e lunghe trafile burocratiche tipiche di questi casi), o quando ad essere fotografati sono stati noti attivisti per i diritti civili, il cui arresto simboleggiava di fatto un’ingiustizia, che la visibilità della foto segnaletica rendeva ancora più concreta e immediata. Tra le foto segnaletiche che hanno rafforzato la persona fotografata ci sono per esempio quella all’attrice Jane Fonda, fatta con il pugno alzato, e quella a Martin Luther King.
A giudicare dalle sue mosse di questi giorni, Trump sembra convinto che la sua foto segnaletica sia del secondo tipo, e che anziché mostrarlo debole e colpevole lo ritragga piuttosto come un uomo forte e determinato a sfidare il potere costituito. Nella fotografia Trump è ripreso lievemente dall’alto, mentre guarda dritto in camera molto accigliato e con la bocca stretta. Alcuni commentatori sostengono che la foto potrebbe rafforzare Trump quanto meno tra il suo elettorato, che è convinto che i processi contro di lui siano ingiusti e non ha mai smesso di difenderlo e sostenerlo nonostante le numerose incriminazioni. «La foto segnaletica di Trump potrebbe eccitare entrambi gli elettorati, anche se per ragioni estremamente differenti», ha scritto il Washington Post: i detrattori dell’ex presidente vedranno nella foto la prova che Trump è un criminale, mentre i suoi sostenitori si convinceranno sempre di più che è ingiustamente perseguitato.
Un altro elemento che è stato molto notato è che la foto ha un elemento di intimidazione. Mentre le altre 18 persone indagate assieme a lui sono state fotografate con lo sguardo un po’ sperduto e a volte confuso, Trump appare quasi minaccioso. John Bolton, un ex alleato di Donald Trump che ha fatto parte della sua amministrazione, ha detto alla Cnn che ritiene che la foto «sia un tentativo di intimidire i procuratori e i giudici. Avrebbe potuto sorridere. Avrebbe potuto mostrarsi benevolo. Invece sembra un teppista». Perfino il presidente Joe Biden si è trovato a commentare la foto segnaletica di Trump, e ha finito per usare l’ironia: «Bell’uomo, stupendo», ha detto.