di Marco Arrigoni (harpersbazaar.com, 20 giugno 2023)
Dal 24 giugno 2023 al 27 aprile 2024, il Victoria and Albert Museum di Londra ospita una mostra dedicata alle dive del passato e di oggi, al valore culturale e iconografico che hanno rivestito, nonché agli abiti che hanno indossato. Spaziando tra moda, fotografia, design, costumi, musica e performance, DIVA – questo il titolo della mostra – nasce con l’intento di celebrare le storie uniche fatte di creatività, ambizione e resilienza di alcune delle dive più iconiche di sempre.
Dalle grandi interpreti dell’opera, alle star del cinema muto, fino alle famose interpreti del grande schermo e alle megastar globali di oggi. Altro aspetto molto importante della mostra è sicuramente rappresentare il modo in cui queste dive sono state capaci di incidere sulla società, spesso lanciando messaggi di forte valore politico e sociale, parlando di diritti e difendendo i più deboli, mettendoci la propria faccia e il proprio corpo in funzione di una lotta in cui credevano: la politica, i diritti civili, il femminismo, il cambiamento climatico.
Saranno esposti oltre sessanta look, alcuni molti rari o addirittura mai esposti prima, tra cui un ensemble teatrale indossato da Maria Callas nei panni di Norma nella produzione della Covent Garden Opera Company (1952); l’abito nero con frange indossato da Marilyn Monroe mentre interpreta Zucchero “Candito” Kandinsky in A qualcuno piace caldo (1959); l’unico vestito sopravvissuto indossato dall’attrice Clara Bow, visto raramente al di fuori degli Stati Uniti; alcuni dei costumi iconici disegnati dallo stilista Bob Mackie, compresi i look indossati da Tina Turner, P!nk e Cher; un look ispirato a Luigi XIV, con imponente parrucca incipriata e strascico indossato da Elton John per il suo cinquantesimo compleanno, disegnato da Sandy Powell; l’abito rosa couture di Shirley Bassey disegnato da Julien MacDonald con stivali wellington tempestati di strass, indossati sul palco di Glastonbury (2007); e i “pantaloni vulva” di Janelle Monae disegnati da Duran Lantink per il video musicale Pynk (2018).
Kate Bailey, curatrice di DIVA, ha dichiarato: «Il V&A con le sue collezioni di livello mondiale di design artistico e performance e la sua missione di ispirare la creatività in tutte le sue forme è il palcoscenico perfetto per celebrare la poliedrica Diva. Oggi la parola diva racchiude una miriade di significati. Al centro di questa mostra c’è una storia di artisti iconici che con creatività, coraggio e ambizione hanno sfidato lo status quo e hanno usato la loro voce e la loro arte per ridefinire e rivendicare la diva». La cantante britannica Dame Shirley Bassey ha detto: «Sono felice che il V&A esporrà il mio look Glastonbury in DIVA, completo di stivali di gomma con strass! È meraviglioso vedere la diva celebrata in questa mostra e vedere il V&A rivendicare il titolo. Per me, “diva” riguarda il potere della voce e la capacità di intrattenere, avere successo contro le avversità, combattere e sfondare una barriera dopo l’altra: far sentire la tua voce».
La mostra si divide in due sezioni. Act One fornisce un contesto storico alla creazione della personalità di Diva ed esplora le dee del palcoscenico e dello schermo che hanno resistito e plasmato la nostra cultura popolare oggi. Qui viene mostrato anche come attrici quali Ellen Terry, Sarah Bernhardt e Marie Lloyd abbiano guidato la prima ondata di femminismo e come le donne influenti del XX secolo siano state capaci di portare avanti la lotta per l’uguaglianza, comprese le protagoniste del cinema muto Clara Bow e Mary Pickford e le star dell’Età d’Oro di Hollywood Vivien Leigh, Mae West e Marilyn Monroe. In questa sezione viene anche esplorato l’impatto dello status di culto e il ruolo degli studi e della stampa nell’alimentare l’interesse pubblico per la vita personale della diva.
Act Two celebra invece la diva di oggi ed esplora come il concetto stesso di “diva” sia mutato nel corso del tempo. Si cercherà di capire come le dive che operano nella musica e nel cinema – storicamente dominate dagli uomini – oggi si siano ribellate a questo “impero”, nonché come il tema della “diva” sia un vero e proprio business senza precedenti, come nel caso di donne quali Rihanna, Dolly Parton e Barbra Streisand.