(ansa.it, 16 febbraio 2023)
La cultura può parlare contro il male o fare silenzio, la «Berlinale ha fatto una scelta». «Ci sono migliaia di chilometri tra di noi, ma siamo fianco a fianco, non c’è un muro tra di noi». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando in diretta video all’apertura della Berlinale. «Wim Wenders abbatté il muro di Berlino prima che cadesse» con gli angeli de Il cielo sopra Berlino ha detto Zelensky, aggiungendo che «oggi la Russia vuole costruire un muro in Ucraina, tra noi e l’Europa», tra civiltà e tirannia, tra libertà e tirannia. Ma l’Ucraina resisterà e protegge la stessa Europa, ha dichiarato.
Il collegamento con Zelensky è stato accolto da un lungo applauso della sala, il pubblico si è alzato in piedi. Tra il pubblico c’era anche il vicecancelliere e ministro tedesco dell’Economia, Robert Habeck, così come la ministra dell’Interno, Nancy Faeser. Zelensky è apparso dopo un’introduzione dell’attore e regista Sean Penn, la cui opera Superpower – fuori concorso al Festival – racconta la guerra in Ucraina e l’esperienza dello stesso presidente. Zelensky ha detto che «dove prima a Berlino c’era un muro e il vuoto, ora la vita cresce», oggi con uno «stesso muro» la Russia vuole dividere l’Ucraina «dalla sua scelta, dal suo futuro», con un muro «tra la libertà e la schiavitù», tra il «diritto di vivere e gli attacchi missilistici, tra il progresso e le macerie che la Russia lascia dietro di sé».
Secondo il presidente ucraino, cultura e cinema non possono stare fuori dalla politica quando ci sono «crimini di massa, omicidi, terrore, il desiderio di distruggere altre culture», come sta facendo la Russia. Zelensky ha continuato dicendo che nella «lotta dell’umanità contro il male ci sono sempre due vie: verità e propaganda» e che la seconda, alla fine, non può vincere. Il presidente ucraino ha poi ringraziato la Berlinale per il sostegno, che «non è una formalità», e perché ha scelto di rappresentare quest’anno la spilla con l’orso della manifestazione con i colori dell’Ucraina. L’Ucraina è una fortezza della libertà che protegge sé stessa e l’Europa «e non può cadere, e vincerà», ha poi concluso Zelensky.
«La Berlinale, con tutti i suoi cineasti e partecipanti, esprime solidarietà al popolo dell’Ucraina nella lotta per l’indipendenza e condanna con forza l’aggressione russa» hanno detto i direttori del Festival, Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian. Secondo Deadline non è escluso che la moglie del presidente ucraino, Olena Zelenska, partecipi in presenza alla prima di Superpower.