Amal Clooney incontra Matteo Renzi a New York insieme alla rifugiata Madia Murad: “Basta col dramma dei rifugiati”

(huffingtonpost.it, 20 settembre 2016)

Tra gli incontri importanti che il premier Matteo Renzi ha in agenda durante la sua visita al Palazzo di Vetro dell’Onu non ci sono solo quelli con i politici e i capi di stato esteri, ma anche il colloquio con la moglie di George Clooney, l’avvocatessa Amal Alamuddin.Renzi,bene Consulta,referendum non riguarda ItalicumE non si tratta di una visita di piacere: Amal, infatti, rappresenta davanti al Tribunale Internazionale dell’Aia Nadia Murad, giovane attivista per i diritti umani rapita nel 2014 dall’Isis. Il colloquio tra Renzi e l’avvocatessa Amal è stato cordiale e proficuo. La conversazione tra i due si è incentrata principalmente sul caso della giovanissima Nadia e sul destino dei tanti rifugiati del Medio Oriente, che scappano da scenari di guerra e da atti terroristici dell’Isis. “Sono davvero molto contento di poterti incontrare” ha detto il Primo Ministro alla Murad, che a soli 19 anni è presidente della Ong Yazida per i diritti del popolo Yazida, cui appartiene. “Abbiamo visitato molti campi profughi insieme a Nadia” spiega Amal Alamuddin al premier italiano, aggiungendo poi che “Nadia è il nostro futuro e la nostra speranza per un mondo migliore”. Renzi ha ascoltato con attenzione le parole dell’avvocatessa, precisando di avere a cuore la storia della ragazza yazida, fatta prigioniera nell’agosto del 2014 in Iraq dai militanti dell’Isis, da cui è stata torturata e violentata. Del resto, nello stesso mese Renzi si era recato in visita al campo profughi di Erbil, dove aveva avuto modo di incontrare proprio alcuni yazidi in fuga dal sedicente Stato Islamico. Nadia Murad è stata candidata dal governo del suo Paese al Nobel per la Pace, in rappresentanza delle torture subite quotidianamente dalle popolazioni del Medio Oriente, specie se appartenenti a minoranze religiose come nel caso della ragazza irachena. “Vorrei poter dire di essere orgogliosa di trovarmi qui, ma non lo sono” ha spiegato Amal Clooney. “Come persona mi vergogno per come si ignorano le richieste di aiuto delle vittime dell’Isis”. L’incontro con Amal Alamuddin e con la sua assistita non è tra i più attesi tra quelli che Renzi intratterrà in questa trasferta newyorkese, ma di certo ha un alto significato umano: ascoltare la testimonianza di chi ha subito le torture dei miliziani dell’Isis può valere più di mille contrattazioni politiche.

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