(repubblica.it, 2 dicembre 2022)
Elon Musk ha annunciato via Twitter la sospensione dell’account di Kanye West sul social oggi di sua proprietà. La motivazione è per aver violato le regole di Twitter contro l’incitamento alla violenza. «Ho fatto tutto quello che ho potuto, ma nonostante questo Kanye West è tornato a violare le nostre regole contro l’incitazione alla violenza, l’account sarà sospeso».
Così Elon Musk ha spiegato ad un utente, fan del controverso rapper, la decisione di sospenderlo da Twitter dopo aver pubblicato un post con l’immagine della svastica e della stella di David. «Solo per chiarire che il suo account è stato sospeso per incitamento alla violenza, non per una mia foto poco lusinghiera», ha detto Musk. Il rapper infatti aveva condiviso su Twitter una foto del patron del social a torso nudo che veniva spruzzato con un getto d’acqua, con la didascalia: «Ricordiamo sempre questo come il mio ultimo tweet». Tutto poche ore dopo aver detto che «ci sono cose buone in Hitler». «Tutti gli esseri umani hanno qualcosa di valore che mettono sul tavolo, soprattutto Hitler. Vedo delle cose buone anche in Hitler. Amo tutti», la frase pronunciata da Kanye West nel corso di un’intervista rilasciata ad Alex Jones, teorico della cospirazione. Perché Hitler? «Ha fatto cose buone» la risposta dell’artista, «le autostrade, il microfono che uso per fare musica». Jones lo ha interrotto, affermando che «i nazisti erano delinquenti e hanno fatto cose davvero cattive». West, però, non è rimasto turbato: «Ma hanno fatto anche cose buone, amo i nazisti».
Dopo la nuova, folle esternazione di Ye anche Parler, il social amato dall’estrema destra americana, blocca le trattative che erano state avviate per il suo acquisto da parte del rapper. «La società ha concordato con Ye di mettere fine alla proposta di acquisto» ha fatto sapere Parlement Technologies, che controlla la piccola piattaforma. Nel frattempo proprio sulla piattaforma Truth Social, da cui Kanye West scrive mentre è sospeso da Twitter, Donald Trump ha di fatto disconosciuto il rapper dicendo: «È un uomo seriamente disturbato cui è capitato di essere nero». L’ex presidente ha raccontato di aver richiesto un incontro da solo con West, ma lui si è presentato con altre persone tra cui Nick Fuentes, conosciuto per posizioni antisemite, suscitando l’ira di Trump.
Sono ormai mesi che il rapper, che ha già tentato una volta la via della politica e non ha nascosto di volerci provare di nuovo nel 2024, è al centro di una serie di polemiche per le sue esternazioni che gli sono costate anche la rottura di una serie di contratti commerciali, l’ultimo con Adidas. A fine ottobre l’azienda tedesca ha chiuso la collaborazione per via dei suoi post antisemiti. Gli attivisti per i diritti umani avevano denunciato il silenzio dell’azienda di fronte ai commenti del rapper, ora ufficialmente noto come Ye, sempre più isolato da aziende e marchi con cui lavorava; dopo queste proteste è arrivata la decisione del colosso dell’abbigliamento sportivo, che ha rilasciato questa dichiarazione: «Adidas non tollera l’antisemitismo e qualsiasi altro tipo di incitamento all’odio. I commenti e le azioni recenti di Ye sono stati inaccettabili, pieni di odio e pericolosi, e violano i valori aziendali di diversità e inclusione, rispetto reciproco ed equità».
In questi giorni Kanye West e Kim Kardashian hanno deciso di divorziare dopo sette anni di matrimonio e quasi due anni di stallo legale. Secondo quanto riferito, i due avranno la custodia congiunta e un accesso paritario ai loro quattro figli. Detto questo, durante un’intervista su un podcast, poi cancellata, all’inizio dell’anno, West aveva ammesso che i bambini rimangono con la Kardashian «per l’ottanta per cento del tempo». Secondo l’accordo, West pagherà a Kardashian 200mila dollari al mese per il mantenimento dei figli. Il rapper dovrà coprire anche la metà delle spese per l’istruzione e la sicurezza dei bambini. Gli osservatori politici giudicano tutte queste provocazioni come il suo tentativo di attrarre attenzione in vista della campagna elettorale del 2024, in cui ha intenzione di ricandidarsi alla Casa Bianca dopo la sconfitta del 2020 in cui aveva raccolto solo 60mila voti. La conferma di questa sua intenzione sarebbe un cappellino indossato a ottobre con la data 2024.