di Andrea Curiat (wired.it, 2 giugno 2018)
In tempi di incertezze politiche, si afferma finalmente un candidato credibile a un ruolo di grande rilievo. Stan Lee, padre fondatore dell’universo supereroistico Marvel, si è dichiarato pronto dal proprio account Twitter a farsi carico di una enorme responsabilità: divenire Presidente del mondo.Negli ultimi tempi, le notizie sul Sorridente si sono succedute rapidamente e con toni allarmanti. Il Sorridente ha dato parecchie preoccupazioni ai poveri fan di tutto il mondo. Ma da qualche tempo è tornato a twittare direttamente dal proprio account, sollevando gli animi con commenti e battute ancora argute. Ma cosa aspettarsi in un mondo guidato dalla mano benevola (?) di Stan Lee, l’uomo dai mille cammei? Noi qualche idea ce la siamo fatta.
1. Più fondi per l’esplorazione spaziale
Un progetto globale di ricerca spaziale. Potenziamento del Seti, perché di certo gli alieni esistono, se già non sono tra di noi. Investimenti in nuovi prototipi di razzo, basi lunari (ovviamente sul lato nascosto) da battezzare “Zona Blu”, stazioni nell’orbita terrestre in difesa contro le minacce extraterrestri. Insomma, nell’era di Stan Lee ci aspettiamo un rinascimento dell’esplorazione spaziale. Anche se bisognerà fare i conti con il veto assoluto, da parte del Presidente, di installare delle schermature contro i raggi cosmici sui razzi in partenza dalla Terra.
2. La nascita dello Shield
Fatti da parte, Nato. Adieu, Interpol. Appena salito al potere, il Sorridente Stan Lee spazzerà via con un colpo di mano consolidati equilibri geopolitici e delicati trattati internazionali per instaurare una forza unica di protezione globale: lo Shield, Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division. Ovviamente, tutte le altre organizzazioni internazionali esistenti saranno rinominate per avere acronimi più significativi. Ocse? Fao? Bah, molto meglio sigle come Armor (Altered-Reality Monitoring and Operational Response) o Sword (Sentient World Observation and Response Department).
3. Iva 0 sui fumetti
Stan Lee non potrà che favorire un settore su tutti gli altri: quello dei fumetti. Ci aspettiamo introduca sgravi fiscali (azzerando l’Iva), studi obbligatori sin dalle elementari, nuovi corsi di laurea in Storia dell’universo Marvel (e Dc, per par condicio), e posti d’onore e di grande responsabilità, nel suo nuovo governo globale, ai più grandi fumettisti viventi.
4. Stop alle rinnovabili, puntiamo sul nucleare
Quando mai si è sentito di un supereroe nato da un impianto solare, o da una pala eolica? Per favore! Le care, vecchie radiazioni, ecco cosa ci vuole. Ovviamente con test condotti all’aperto, da tecnici distratti che sorseggiano un caffè proprio quando un ragazzetto un po’ hippy pensa bene di fermarsi a suonare un’armonica all’interno di una zona che sta per essere bombardata. Oppure in laboratori affollati di studenti del liceo in gita (e ragnetti o altri simpatici insetti pronti a immolarsi per la causa). Da Stan Lee ci aspettiamo nuovi fondi per finanziare un nucleare più diffuso, onnipresente e, possibilmente, meno sicuro.
5. Un mondo meno razzista
Stan Lee è il padre dei supereroi con superproblemi, persone comuni che si trovano a che fare con situazioni straordinarie più che semidei piovuti dal cielo; se non emarginati, temuti, odiati e perseguitati. Con Stan Lee come Presidente del mondo non abbiamo dubbi: ci sarebbero campagne di comunicazione, sensibilizzazione e promozione per un mondo meno razzista e più aperto. Anche se diversity, in questo caso, può significare avere un paio di ali da piccione sulla schiena.