Archivio mensile:Gennaio 2025

La terza vita di Beckham: con il calcio si può cambiare il mondo

Epa

di Giuseppe Bottero (lastampa.it, 21 gennaio 2025)

In campo ha vinto tutto, fuori ha rivoluzionato la moda e un pezzo di cultura pop. Eppure, dice David Beckham, quello di ambasciatore dei bambini per l’Unicef è «uno dei ruoli più importanti della mia vita. Durante la pandemia mi è stato chiesto di essere la voce dei più piccoli, di difendere i loro diritti. Un compito che ho preso seriamente, molto più di tanti altri», racconta il proprietario dell’Inter Miami FC.

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Ivanka Trump abbigliata come Audrey Hepburn al Liberty Ball

Ph. Carlos Barria / Reuters – Paramount / Kobal / Shutterstock

di Alessandra Baldini (ansa.it, 23 gennaio 2025)

Ivanka Trump ne clona l’abito da sera per il Liberty Ball e Audrey Hepburn si rivolta nella tomba? La pensa così Sean Ferrer, per nulla sorpreso, ma anche sconcertato, da quando ha visto la figlia di Donald Trump vestita come sua madre nel film del 1954 Sabrina. La diva di Vacanze romane – ha suggerito Ferrer – sarebbe più vicina alle posizioni della vescova episcopale Mariann Budde, che martedì ha chiesto a Trump «misericordia» per gay e migranti che a quelle del nuovo inquilino della Casa Bianca.

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Come l’ossessione di Trump per “Y.M.C.A.” ha distrutto i Village People

Ph. Alex Brandon / Ap

di Savannah Walsh (vanityfair.it, 20 gennaio 2025)

Nell’ottobre del 2020, appena guarito dal Covid, Donald Trump aveva alzato i pugni in aria, esultando per la propria guarigione sul palco di un comizio politico in Florida sulle note di Y.M.C.A., la hit del 1978 dei Village People, davanti a un mare di cappellini rossi. Pur trattandosi di un momento di festa per Trump, le sue mosse nel mezzo della pandemia furono criticate da alcuni, tra cui Don Lemon della Cnn, che disse: «Non importa quante volte vada ai comizi e balli sulle note dei Village People… adesso se la spassa ballando sulle tombe di 215mila americani. Ballando».

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Tecno Reich: i nazisti dell’Illinois hanno vinto le elezioni

Ph. Chip Somodevilla / LaPresse

di Francesco Cundari (linkiesta.it, 22 gennaio 2025)

Sinceramente non riesco ad appassionarmi al dibattito sulla natura del gesto fatto da Elon Musk nel giorno dell’insediamento di Donald Trump. Ho visto che qualcuno ha scomodato addirittura degli storici per certificarlo come un perfetto saluto nazista, mentre altri hanno sottolineato le parole che lo accompagnavano, «Il mio cuore è con voi», a corroborare l’idea che l’intenzione fosse ben diversa: non un inquietante omaggio a Hitler, ma una grande cuoricinata alla folla, in cui peraltro di sicuro non mancavano i nazisti della prima ora.

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L’era oscura della disinformazione generativa

Ph. Dhaval Parmar / Unsplash

di Danilo Broggi (linkiesta.it, 14 gennaio 2025)

«Conosceva mille volte meglio di Winston le condizioni del mondo, il degrado in cui vivevano le masse, le menzogne e le atrocità con le quali il Partito le teneva in quello stato». Così George Orwell, nel suo libro 1984 presenta O’Brien, membro del Partito che detiene il potere, ambigua figura autoritaria e manipolatrice che svolge un ruolo cruciale nella vita del protagonista Winston Smith. Il visionario Orwell nel suo libro, pubblicato nel 1949, ci racconta del maestoso edificio a forma di piramide, sede del ministero della Verità, alto trecento metri e con tremila stanze, risplendente di cemento bianco scintillante.

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Il “saluto romano” di Musk ha mandato in estasi i neonazisti

Ph. Angela Weiss / Getty Images

di David Gilbert (wired.it, 21 gennaio 2025)

Negli Stati Uniti e non solo, i neonazisti stanno celebrando il presunto saluto romano fatto due volte da Elon Musk durante un discorso il giorno dell’insediamento di Donald Trump davanti a decine di migliaia di sostenitori del neopresidente. «Le elezioni vanno e vengono, alcune sono importanti, altre no, ma questa è stata davvero importante» ha detto l’imprenditore e stretto alleato di Trump parlando all’interno della Capital One Arena di Washington, il palazzetto dello sport dove si è tenuto un evento celebrativo dopo il giuramento del 47esimo presidente degli Stati Uniti.

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Come mai nei ritratti ci si teneva una mano sotto la giacca

Jacques-Louis David, “The Emperor Napoleon in His Study at the Tuileries” (1812) / Wikimedia Commons

(ilpost.it, 25 agosto 2024)

Come accade spesso quando si parla di Napoleone Bonaparte, anche il fatto che tenesse una mano infilata sotto al panciotto è al centro di convinzioni errate. Non ci sono prove per dire con certezza che volesse nasconderla perché se l’era ferita in battaglia, come sostenuto da alcune teorie, ed è altrettanto improbabile che lo facesse per alleviare il dolore cronico provocato dal cancro allo stomaco citato come causa della sua morte, avvenuta nel 1821.

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Da Melania a Usha Vance, a Washington la moda è politica

Ph. Angelina Katsanis / Pool – Afp via Getty Images

di Chiara Beghelli (ilsole24ore.com, 20 gennaio 2025)

Spazzate le vie le voci che la volevano sostanzialmente separata dal marito Donald («La mia priorità è essere madre, essere First Lady ed essere moglie», ha detto circa una settimana fa), Melania Trump si appresta a tornare Flotus – First Lady of the United States. Misurata nelle parole e nei gesti, pressoché impeccabile, alle spalle del marito che salutava gli ospiti della cena pre-giuramento organizzata alla National Gallery of Art di Washington, sembrava una sorta di sacerdotessa della fede Maga.

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Mark Zuckerberg è diventato il fashion designer di sé stesso

Meta

di Chiara Da Col (vanityfair.it, 15 gennaio 2025)

Che Mark Zuckerberg fosse un uomo dalle mille risorse – e sorprese, viste le recenti notizie – era cosa nota, ma che nascondesse anche un talento da fashion designer, be’, quello forse ci era sfuggito. Il presidente di Meta ha infatti dichiarato di realizzare da solo le t-shirt che ultimamente sta sfoggiando durante gli eventi pubblici.

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Il nuovo look di Donald Trump

Edel Rodriguez

(agi.it, 19 gennaio 2025)

Niente più “Orange Men” – l’uomo arancione –, come i suoi detrattori avevano soprannominato Donald Trump per il biondo platino dei capelli e l’incarnato eccessivamente dorato, frutto, si dice, di troppo spray autoabbronzante. Il futuro presidente degli Stati Uniti ha adottato da qualche giorno un look molto più sobrio.

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