Archivio mensile:Maggio 2024

Trump decadence

(linkiesta.it, 31 maggio 2024)

Donald Trump è stato giudicato colpevole di tutti i trentaquattro capi d’accusa di falsificazione di documenti aziendali nel quadro di un piano criminale di occultamento di denaro per evitare che le rivelazioni a sfondo sessuale dell’attrice porno Stormy Daniels gli pregiudicassero le elezioni del 2016. Il verdetto è arrivato dopo la seduta fiume di dodici ore della giuria, che ha emesso la sentenza del primo processo penale contro un presidente degli Stati Uniti.

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De Niro contro Trump

(ilpost.it, 29 maggio 2024)

Martedì il celebre attore statunitense Robert De Niro (Il padrino, Taxi Driver, C’era una volta in America) ha tenuto un discorso davanti al tribunale di Manhattan dov’è in corso il processo penale contro Donald Trump, il primo contro un ex presidente degli Stati Uniti. Nel suo discorso, De Niro ha espresso in modo molto diretto ciò che pensa di Trump: lo ha definito un «pagliaccio», e ha detto che una sua possibile rielezione rappresenterebbe una minaccia per la città di New York e per gli Stati Uniti in generale.

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Torna Miss Padania, la Lega rispolvera il contest

(agi.it, 28 maggio 2024)

Torna Miss Padania dopo dodici anni di stop. L’idea di rispolverare la gara di bellezze femminili del Nord, tanto cara a Umberto Bossi, è dell’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca, in corsa per un altro mandato alle Europee dell’8 e 9 giugno. “Miss Padania by Ciocca” è il titolo che pubblicizza il «concorso che valorizza la bellezza dei valori e le tradizioni del Nord Italia».

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Vittorio Sgarbi in giro con la “capramobile”: la trovata elettorale per le europee

(repubblica.it, 22 maggio 2024)

Vittorio Sgarbi su X presenta la sua “capramobile”, un van grigio con il suo manifesto elettorale e tanti adesivi gialli tondi con il disegno di una capra. L’ex sottosegretario ai Beni culturali, uscito dalla porta principale del governo dimettendosi dal suo incarico per i suoi conflitti di interesse, certificati dall’Autorità garante della concorrenza, è rientrato dalla finestra come candidato alle europee per FdI al Sud.

Vittorio Sgarbi via X

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Le plance elettorali (senza manifesti) si sono prese Roma

di Gabriella Cerami (roma.repubblica.it, 18 maggio 2024)

È rimasta solo la ruggine, segno di antichi furori e di campagne elettorali combattute a colpi di faccioni giganti per le strade. Faccioni che oggi sono spariti. E il metallo è rimasto solo, malinconico, a imbruttire strade e piazze già talvolta poco decorose. Le piastre, su cui per decenni si è svolta la gara politica — «la mia propaganda contro la tua», «il mio volto contro il tuo», l’uno accanto all’altro tra preferenze e voti di lista — sono diventate desuete. E vuote in tutta la città.

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In Venezuela 13 le foto di Maduro sulla scheda elettorale

(ilpost.it, 10 maggio 2024)

I cittadini venezuelani che il 28 luglio voteranno nelle elezioni presidenziali troveranno sulle macchine per il voto elettronico il volto del presidente Nicolás Maduro ben tredici volte. La foto di ogni candidato comparirà abbinata a ogni partito che lo sostiene: nel caso di Maduro, che governa il Paese sudamericano in modo autoritario da più di dieci anni, sono appunto tredici, affiancate l’una all’altra nella parte alta della scheda in maniera abbastanza notevole.

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Giorgia come Evita, solo il nome

di Gabriella Ferrari Bravo (napoli.corriere.it, 9 maggio 2024)

Si discute da qualche giorno della nuova moda dei nickname nelle liste elettorali, che poi tanto nuova non è, come ha scritto Diego De Silva su queste pagine. Ma c’è un caso particolare che merita qualche riflessione in più: è il caso Evita-Giorgia e dell’elisione del cognome. Due donne divise da un secolo e un continente, ma accomunate da molti tratti politici e personali.

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In Germania “L’amour toujours” è diventata un inno di estrema destra

(ilpost.it, 24 maggio 2024)

In Germania sta facendo molto discutere un video pubblicato sui social che mostra un gruppetto di persone cantare la celebre canzone dance L’amour toujours del dj italiano Gigi D’Agostino usando le parole dello slogan razzista «La Germania ai tedeschi, fuori gli stranieri» (Deutschland den Deutschen, Ausländer raus). Nella giornata di venerdì il video è diventato un caso nazionale.

@norazabel via X

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La canzone che celebra Kim Jong-un vietata in Corea del Sud

(ilpost.it, 21 maggio 2024)

Lunedì la Korea Communications Standards Commission (Kcsc), l’autorità sud-coreana garante delle comunicazioni, ha annunciato che vieterà una canzone di propaganda che glorifica la personalità del dittatore nord-coreano Kim Jong-un. La decisione è stata presa dopo una richiesta dell’intelligence sud-coreana.

Kcna / Reuters

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La canzone per la democrazia vietata a Hong Kong

(agi.it, 8 maggio 2024)

La Corte d’Appello di Hong Kong ha vietato la canzone pro-democrazia Glory to Hong Kong, diffusa durante le proteste del 2019 nella regione amministrativa speciale. Le autorità hanno affermato che il brano – collegato alle proteste e ai disordini di cinque anni fa – è stato «erroneamente e ripetutamente presentato» come l’inno della città. Si riferiscono a quei casi, spesso eventi sportivi internazionali, in cui per confusione è stato suonato al posto dell’inno cinese. Si stima, in tutte le situazioni, che ciò sia avvenuto almeno ottocento volte.

Delphia Ip / NurPhoto via Afp

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