(ilfattoquotidiano.it, 31 dicembre 2024)
Per il Time la persona dell’anno è Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti che il prossimo 20 gennaio varcherà la soglia della Casa Bianca per il secondo mandato. Ma per il quotidiano Libero, diretto da Mario Sechi, la scelta per il 2024 ricade sul Duce, Benito Mussolini. «Siamo andati avanti a discutere per tutto dicembre, alla ricerca del campione, fino all’altro ieri, quando mentre già scorrevano i titoli di coda del 2024, è apparso chiaro a noi tutti quel che avevamo sotto il naso fin dal principio: è passato un altro anno di surreali polemiche della sinistra sul ritorno del fascismo e sul fantasma di Benito Mussolini a Palazzo Chigi. Dunque… l’uomo dell’anno… è Lui».
Il giornale l’anno scorso aveva scelto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – della quale, fino a pochi mesi prima, Sechi era stato portavoce – ribattezzandola «uomo dell’anno» e attirandosi le critiche anche del Secolo d’Italia. E così sulla prima pagina di Libero oggi campeggia una foto enorme del bronzo del Duce e all’interno sono ben cinque le pagine dedicate a Mussolini, da cui la sinistra sarebbe ancora ossessionata. «Ottant’anni dopo la fine del fascismo è ancora l’ossessione della sinistra. Un anno di dibattiti, polemiche, libri, film, con un solo protagonista: il Duce. Così un fantasma continua a dominare la politica e la cultura italiana. Grazie ai compagni che sbagliano».
Secondo Sechi, «ottant’anni dopo la sinistra della Ztl lo agita come una clava contro la destra, con sprezzo del ridicolo “l’allarme democratico” va e viene sulle prime pagine dei giornali progressisti, i cui titoli esondano nella politica e nella cultura, nei talk show e nei concorsi di bellezza letteraria (e attendiamo con trepidazione il Festival di Sanremo). Quando l’ossessione è più forte della ragione» prosegue il direttore di Libero «l’intellettuale esce dal vernissage e vede spuntare i segni della dittatura in ogni angolo, il Futurismo offusca la sua mente, D’Annunzio lo getta nel panico, Marinetti è un problema di ordine pubblico, Depero è un imbianchino. Risultato? Perdono le elezioni e anche la “chat 25 aprile” [creata il 25 aprile scorso da Massimo Giannini, oggi editorialista di Repubblica, per festeggiare la Liberazione, N.d.R.] non sta tanto bene. Giulio Andreotti disse che “le iscrizioni all’antifascismo sono chiuse da tempo”, la sinistra in camicia nera le ha riaperte. Buon anno», conclude Sechi.