Archivio mensile:Maggio 2021

Il “nuovo” social network di Donald Trump

di Gianmichele Laino (giornalettismo.com, 5 maggio 2021)

Gennaio 2021: Donald Trump viene bannato dai principali social network, sbattuto fuori dalla porta principale. Maggio 2021: Donald Trump prova a rientrare su quegli stessi social network dall’ingresso di servizio, sperando di non essere visto, ma che – allo stesso tempo – la sua presenza si noti. Annunciato in pompa magna qualche mese fa, l’ex presidente degli Stati Uniti ha mantenuto la sua promessa. La piattaforma è proprietaria, si chiama donaldjtrump.com e ha come testata di apertura il claim From the desk of Donald J. Trump.

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Charlotte Casiraghi debutta come cantante

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 5 maggio 2021)

Charlotte Casiraghi a 34 anni ha debuttato come cantante. La secondogenita di Carolina di Monaco ha rivelato il suo talento segreto in occasione della sfilata Chanel Cruise 2022, che è andata scena in una spettacolare location – nelle cave di calcare di Les Baux-de-Provence, maestoso spartiacque della collina nel Sud della Francia – e si è conclusa con una performance musicale. Charlotte, volto della campagna prêt-à-porter Primavera/Estate 2021, non si è limitata a esibirsi da sola: ha anche duettato con altri artisti tra cui Vanessa Paradis, testimonial di Chanel dal 1991.

Chanel
Chanel

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Variazioni sul narcisismo

di Guia Soncini (linkiesta.it, 4 maggio 2021)

Potremmo cominciare da: avevano ragione quelli che dicevano che la cancel culture non esiste, almeno in Italia, e forse non esiste perché qui siamo stati così fortunati da avere la Dc. Oppure potremmo cominciare da: su Instagram, il marito di Chiara Ferragni viene seguito da dodici milioni e mezzo di persone; su Raitre, il suo discorzo (cit. arbasiniana sprecata) durante il concerto del primo maggio è stato seguito da un milione novecentonovantaquattromila persone. Oppure potremmo cominciare da: la Repubblica non ha titolato, come mi sarei aspettata, «questo esaltato voleva metterci in mezzo ma noi siamo gente di mondo». Oppure potremmo cominciare da: com’è che ogni quotidiano impiega almeno uno psicanalista e nessuno ha commissionato un corsivo intitolato «Fedez, il narcisista fragile»?

Harry Greb
Harry Greb

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Meghan Markle diventa scrittrice per bambini

di Giada Oricchio (iltempo.it, 4 maggio 2021)

Meghan Markle come il principe Harry: duchessa a convenienza e a scopo di lucro. L’ambiziosa ex attrice ha annunciato di aver scritto il primo libro per bambini, intitolato The Bench (La panchina). Sarà pubblicato da Random House Children’s Books, avrà un costo di £ 12,99 e uscirà l’8 giugno in contemporanea nel Regno Unito e negli Stati Uniti. La Duchessa di Sussex, 39 anni, ha detto di essersi ispirata a una poesia che aveva scritto per la festa del papà di Harry un mese dopo la nascita di Archie. Lo scopo è esplorare il legame tra padre e figlio attraverso gli occhi di una madre. Grande attenzione è stata dedicata alle illustrazioni, disegnate all’acquarello dal talento californiano Christian Robinson, 34 anni: ci sono gruppi eterogenei di padri e figli in nome del politically correct e lo sguardo è “inclusivo”.

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Il silenzio degli urlatori

di Francesco Cundari (ilfoglio.it, 1° maggio 2021)

Si sa che quel che conta più di tutto, nel teatro come nella vita, in politica come in letteratura (e secondo alcuni persino negli articoli di giornale), è il finale. Proprio per questo lascia stupefatti la conclusione cui sembra essere arrivato il MoVimento 5 Stelle, singolarissima creatura partitico-teatrale del comico Beppe Grillo, opera somma della politica spettacolo in Italia: un improvviso, interminabile, imbarazzato silenzio. La negazione di tutte le leggi dello spettacolo. La negazione di tutte le leggi della politica. Ma una conclusione che era fors’anche inevitabile per un movimento composto da persone, Grillo a parte, fondamentalmente negate per entrambe le cose.

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Vax Live: il principe Harry incoronato re della guerra al Covid-19

di Stefano Mannucci (rtl.it, 7 maggio 2021)

“In quest’ultimo anno avete combattuto con forza, coraggio e altruismo per proteggerci tutti, per la nostra salute. Vi siete messi al nostro servizio, sacrificati, senza paura dei rischi e dei pericoli. Siete stati davvero degli eroi, consapevoli delle conseguenze delle vostre azioni. Vi siamo infinitamente grati”. Il discorso di Harry, rivolto a quanti si trovano in prima linea nella guerra al Covid-19 e teso a un’azione comune dell’umanità contro il flagello pandemico, aveva una solennità regale, nella migliore tradizione Windsor di fronte ai nemici nei tempi bui. Cinque minuti in cui, domenica scorsa, il principe ha tenuto il palco (parlando con un accento ormai più hollywoodiano che Crown English) del So-Fi Stadium di Inglewood, vicino Los Angeles, ogni frase interrotta da un subisso di applausi del pubblico.

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Fedez e il populismo inconsapevole della sinistra

di Pierfrancesco De Robertis (quotidiano.net, 4 maggio 2021)

Ciò che colpisce del “caso Fedez”, a distanza di due giorni dal divampare della crisi, non sono tanto le parole del rapper, il suo tentativo un po’ furbastro di mischiare le carte e censurare una telefonata di una dirigente Rai spacciandosi lui per censurato, quanto la reazione del mondo politico. “Fedez ha ragione”, “concordo con Fedez” e giù applausi. Il più duro di tutti ha provato a essere Salvini, direttamente chiamato in causa dal palco del concertone del primo maggio, con un proditorio “lo inviterò a prendere un caffè”. Sai che paura. Non c’è che dire, Fedez fa Fedez, cioè vende sé stesso nel confuso Ballarò dello spettacolo diventato politica e della politica diventata spettacolo.

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Casaleggio e dissociati

di Mario Lavia (linkiesta.it, 24 aprile 2021)

Il diluvio affoga i Cinquestelle sotto la congiunzione astrale della caduta di Beppe Grillo e dell’addio di Rousseau, cioè gli dei di un Movimento nato in sordina e in sordina entrato in crisi. Forse esiste un nesso fra i due accadimenti, forse no. Non è da escludere che Grillo sia andato fuori di testa certo per la vicenda giudiziaria del figlio ma chissà se anche perché da vecchio istrione ha sentito il fruscìo dell’ombra di Banquo recante il fallimento del più grande spettacolo della Seconda repubblica, a parte quello di Silvio Berlusconi; forse aveva previsto la fuga dell’impresario inopinatamente intitolato a Rousseau che sin qui garantiva la più colossale parodia della democrazia; e poi attori e comparse disertare le prove, e il pubblico rivolere indietro i soldi del biglietto.

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Pif vince la battaglia per cancellare il nome fascista da una via

(nextquotidiano.it, 2 maggio 2021)

«Noi abbiamo cominciato la battaglia e forse oggi è il giorno del trionfo, della vittoria». A parlare dai microfoni di Radio Capital è Pif, che negli ultimi mesi aveva portato avanti una battaglia per far cambiare il nome di una via del Comune di Vairano Patenora, in provincia di Caserta, intitolata a un ministro fascista. Spiega la storia in diretta nella trasmissione che conduce in radio, I sopravvissuti: «In questo Comune c’era una via intitolata a Giuseppe Bottai, che era un fascista importante. Ha firmato il manifesto della razza e si è occupato di fare il censimento degli studenti e professori ebrei per gettarli fuori sostanzialmente, era quindi orgogliosamente fascista. Noi abbiamo cominciato questa battaglia per convincere il Comune a cambiare la via, dedicarla a qualcun altro. Sembra che dopo varie procedure… forse oggi arriva la bella notizia».

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