Archivio mensile:Gennaio 2021

Viola e blu oceano, i colori simbolo per riunire l’America

di Serena Tibaldi (d.repubblica.it, 20 gennaio 2021)

Ci si aspettava un messaggio più o meno diretto dalle mise scelte da Kamala Harris e Jill Biden, e così è stato. Nel più puro stile politico americano, in cui ogni indumento viene analizzato e studiato per carpirne il significato nascosto, sia la Vicepresidente sia la First Lady hanno utilizzato la cerimonia d’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca per mettere in chiaro la loro agenda stilistica. La Vicepresidente si è presentata con un completo abito e cappotto viola di Christopher John Rogers, designer afroamericano emergente molto lanciato e molto impegnato a livello politico.

Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times
Ph. Carolyn Cole / Los Angeles Times

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Kamala Harris e quelle perle simbolo di solidarietà femminile

di Laura Scafati (vanityfair.it, 20 gennaio 2021)

Le ha indossate quando si è laureata alla Howard University, per il suo giuramento al Congresso, quando ha interrogato Brett Kavanaugh e, più recentemente, nel giorno in cui, di fronte al mondo, si è fatta iniettare la prima dose del vaccino anti Covid-19. Le perle, per Kamala Harris, vicepresidente degli Stati Uniti d’America, non sono solo un vezzo fashion. Sono un tratto distintivo del suo stile, del suo gusto, del suo essere, fin da quando era membro, durante gli studi universitari, di Alpha Kappa Alpha, una delle più antiche confraternite di colore del Paese.

Reuters / Getty Images
Reuters / Getty Images

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La zuppa visiva dei rivoltosi di Washington

di Aldo Premoli (huffingtonpost.it, 16 gennaio 2021)

L’intero perimetro del Campidoglio ora è protetto da recinzioni metalliche e dai militari con armi in pugno, i militari della Guardia Nazionale questa volta sono preparati. Ma preparati sono arrivati, lo scorso 6 gennaio, anche i sostenitori di Trump: con il viso dipinto di rosso, bianco o blu, mantelli con bandiera (americana, ma anche dei Confederati o con stampato a grandi caratteri il nome Donald Trump) e abiti da supereroe; qualcuno addirittura in costume da Capitan America, qualcuno da Abramo Lincoln, c’era persino uno da aquila calva, lo stemma usato per la certificazione dei documenti pubblicati dal governo federale.

Ph. Jose Luis Magana / Ap
Ph. Jose Luis Magana / Ap

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Lezioni da Washington

di Ida Dominijanni (internazionale.it, 13 gennaio 2021)

Fra le immagini provenienti da Washington ne circola una perfino più sintomatica di quelle dei manifestanti che si arrampicano come formiche sui muri di Capitol Hill e devastano indisturbati il tempio della democrazia americana, o di quelle dello sciamano tatuato con le corna che si accomoda trionfante sullo scranno di Mike Pence, o di quelle dei legittimi rappresentanti del popolo evacuati sotto la minaccia dei Proud Boys armati. È un filmato fatto con il telefono e diffuso dal figlio dello stesso Trump, che ritrae il presidente tuttora in carica con la moglie a fianco davanti a uno schermo televisivo, mentre si gode la diretta della manifestazione che sta per aizzare contro il Parlamento, il tutto con Gloria – un nome un programma – a tutto volume per tenergli su il morale.

Ph. Erin Schaff / The New York Times – Contrasto
Ph. Erin Schaff / The New York Times – Contrasto

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Elezioni in Uganda: la sfida del cantante reggae Bobi Wine al presidente Museveni in carica dal 1986

di Angelo Romano (valigiablu.it, 17 gennaio 2021)

Il presidente uscente Yoweri Museveni è stato dichiarato vincitore delle elezioni in Uganda e si avvia a iniziare il suo sesto mandato consecutivo. Secondo i dati diffusi dalla commissione elettorale ugandese, Museveni ha ottenuto il 5,85 milioni di voti (il 58,64%), oltre 2 milioni di voti in più del suo principale avversario, Bobi Wine, votato da 3,48 milioni di persone (il 34,83%). L’affluenza alle urne è stata del 52%. In un discorso alla nazione sulla tv di Stato, Museveni ha ringraziato i suoi sostenitori e li ha esortati a evitare atti di violenza.

Ph. Ronald Kabuubi / Ap
Ph. Ronald Kabuubi / Ap

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Anche Macaulay Culkin vuole rimuovere Donald Trump da “Mamma, ho riperso l’aereo”

di Paolo Armelli (wired.it, 14 gennaio 2021)

Non è proprio un buon periodo per Donald Trump: dopo aver fatto convergere tutti i commentatori politici contro di sé per aver aizzato gli attentatori di Capitol Hill, essere stato bannato da qualsiasi social network esistente ed essere diventato il primo presidente degli Stati Uniti ad affrontare due volte il processo di impeachment, ecco che sul suo cammino irrompe un’altra probabile rimozione. In molti, infatti, stanno chiedendo on line che il presidente uscente venga rimosso anche da Mamma, ho riperso l’aereo, il sequel del cult degli anni Novanta Mamma, ho perso l’aereo. Nel film l’allora chiacchieratissimo imprenditore faceva la sua comparsa in un breve cameo, dando un’indicazione al protagonista Kevin McCallister all’interno del lussuoso Plaza Hotel di New York (all’epoca di sua proprietà).MacaulayCulkin_DonaldTrump Continua la lettura di Anche Macaulay Culkin vuole rimuovere Donald Trump da “Mamma, ho riperso l’aereo”

Il video di Arnold Schwarzenegger che dice ai trumpiani cosa pensa di loro

(esquire.com, 11 gennaio 2021)

Ha un po’ il sapore del cinecomic il duello virtuale andato in scena fra Donald Trump e Arnold Schwarzenegger; ma d’altronde, in un’epoca in cui la democrazia è messa a rischio dall’ex conduttore di The Apprentice, non stupisce che le forze del bene siano rappresentate da Terminator. Schwarzy ha infatti pubblicato un video di sette minuti in cui attinge al suo vissuto personale per ammonire la nazione circa la gravità della situazione. Bandiera statunitense da una parte, californiana dall’altra, in un setting scenografico completo di musica teatrale drammatica di sottofondo, Schwarzenegger ha commentato gli avvenimenti della settimana scorsa con un atteggiamento molto compito, sganciando subito un messaggio molto forte.Schwarzenegger_Conan_Trump Continua la lettura di Il video di Arnold Schwarzenegger che dice ai trumpiani cosa pensa di loro

L’assessora di Fratelli d’Italia in Veneto che canta “Faccetta nera” alla radio

di Giulio Cavalli (tpi.it, 11 gennaio 2021)

L’ultimo è stato Guido Crosetto, giusto oggi, che in un’intervista dice “noi con il fascismo abbiamo già fatto i conti a Fiuggi, all’epoca di AN”. In Fratelli d’Italia è tutta una corsa a dire e non dire, ad affermare e smentire, a prendere le distanze e poi rituffarsi: del resto per loro il fascismo è un qualcosa di cui si deve sentire solo il profumo, quanto basta per non perdere quei voti e in modo abbastanza furbo da non esser attaccabili. Un equilibrio ipocrita e precario che poi ovviamente viene smentito appena si gratta poco poco la superficie. Come è accaduto con l’assessora all’Istruzione (badate bene: all’Istruzione) della Regione Veneto Elena Donazzan, ovviamente di Fratelli d’Italia.Faccetta_nera_Donazzan Continua la lettura di L’assessora di Fratelli d’Italia in Veneto che canta “Faccetta nera” alla radio

Per Umberto Tozzi non c’è “Gloria” nello staff di Trump che utilizza il suo pezzo prima dell’assalto a Capitol Hill

di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 10 gennaio 2021)

Umberto Tozzi si dissocia dall’utilizzo della canzone Gloria prima dell’assalto a Capitol Hill, con i figli di Donald Trump e tutto il suo staff ripreso sulle note della canzone. Melodia che è stata ampiamente utilizzata da Trump e dai suoi: anche mercoledì 6 gennaio – appena prima dell’assalto al Congresso – durante il comizio risuonavano le note della nota canzone del cantante italiano, diffusa tramite altoparlanti. Umberto Tozzi ha deciso di dissociarsi apertamente e pubblicamente dal fatto con un video su Twitter, e sui social sceglie di prendere posizione sulla questione sia in Italiano che in Inglese.Tozzi_Gloria_Trump Continua la lettura di Per Umberto Tozzi non c’è “Gloria” nello staff di Trump che utilizza il suo pezzo prima dell’assalto a Capitol Hill