Archivio mensile:Ottobre 2020

Super potere: come i fumetti sono diventati uno strumento per veicolare le idee politiche

di Fabrizio Papitto e Andrea Fioravanti (linkiesta.it, 25 settembre 2020)

Durante un intervento nel talk show Fuori dal coro del 18 luglio 2019, il leader della Lega Matteo Salvini rispose così al giornalista Mario Giordano che lo incalzava in merito a un’inchiesta pubblicata su l’Espresso: «Preferisco Topolino, onestamente». La sera stessa la dichiarazione fu rilanciata dallo stesso Salvini sui social, suscitando la pronta reazione dello sceneggiatore della Disney Roberto Gagnor: «Allora ci legga. Nelle nostre storie troverà cose interessanti: fantasia, cultura, tolleranza, apertura verso gli altri, coerenza, universalità». Lo staff di Salvini, a quel punto, fece una scelta comunicativa insolita per il suo stile: eliminò il tweet senza alcuna spiegazione, forse influenzato dalla popolarità trasversale di cui gode da molti decenni il magazine nel pubblico di ogni età.0_comics Continua la lettura di Super potere: come i fumetti sono diventati uno strumento per veicolare le idee politiche

Ogni cosa è politica: conversazione con Maria Grazia Chiuri

di Raffaella Perna (vanityfair.it, 23 settembre 2020)

La moda non è soltanto un’estensione del corpo, ma anche un’interpretazione più o meno conscia della propria personalità: «No One Escapes Fashion», ha affermato Ingrid Giertz-Mårtenson in occasione della mostra Utopian Bodies. Fashion Looks Forward (2015). Nessuno di noi infatti può sfuggire all’ambiente che ogni giorno ci costruiamo attorno, così come nessuno di noi sfugge all’influenza della moda: l’abito è uno strumento che ci accompagna quotidianamente, strettamente legato alla soggettività e all’autorappresentazione, e nel contempo è un fenomeno collettivo, grazie al quale idee, convinzioni, saperi, emozioni, desideri prendono forma tangibile.

Ph. Jean-Paul Goude / Harper’s Bazar
Ph. Jean-Paul Goude / Harper’s Bazar

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Addio a Lillian Brown, makeup artist e consulente d’immagine per 40 anni alla Casa Bianca

di Giusy Dente (fanpage.it, 1° ottobre 2020)

Ricoprire una carica pubblica richiede una grande attenzione verso la propria immagine, affinché agli occhi di chi guarda l’apparenza suggerisca sempre sicurezza, affidabilità, intelligenza. La sciatteria non è ammessa, guai a presentarsi davanti alle telecamere impacciati o trasandati: bisogna essere impeccabili e risultare vincenti già al primo sguardo. Lo sapeva bene Lillian Brown, che per anni si è occupata dell’immagine di ben 9 presidenti, curando in realtà anche il loro modo di parlare, la loro dizione e il loro portamento.

The White House Photo via Brown Family
The White House Photo via Brown Family

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Pagliacci in cerca di attenzione

di Roberta Mercuri (vanityfair.it, 5 ottobre 2020)

La faida tra il principe Harry e il fratello William, come quella tra Meghan Markle e papà Thomas, sono cosa nota. Ma altri familiari dei Sussex sono sul piede di guerra. Per esempio lo zio di Kate Middleton, che li ha definiti «pagliacci in cerca di attenzione». Lo sfogo su Linkedin di Gary Goldsmith, 55 anni, fratello di Carole Middleton, mamma della duchessa di Cambridge, è stato durissimo: «Con tutto quello che sta succedendo nel mondo questi due pagliacci fanno di tutto per stare al centro dell’attenzione. Per favore, chiudete il becco e allevate il vostro bambino. Smettetela di parlare e di pretendere! Harry, hai perso tutto il nostro amore e rispetto. Meghan, sei disonesta. Tacete, qui abbiamo da fare per salvare vite e l’economia».GaryGoldsmith-Megxit Continua la lettura di Pagliacci in cerca di attenzione

Dopo il Duce, il Donald

(huffingtonpost.it, 6 ottobre 2020)

«I gesti, la postura, le braccia alzate in segno di saluto. I bellissimi sfondi, le bandiere appese agli antichi palazzi in pietra a Roma, Palermo, Verona, Milano». E poi l’uso del balcone come palcoscenico prediletto per le inquadrature, il podio perfetto da cui esibire una «unità di pensiero e azione» che è «l’idea fondamentale alla base della dittatura». Sono questi – secondo The Atlantic – i punti di contatto tra la consapevolezza comunicativa di Benito Mussolini e quella di Donald Trump, all’indomani del discorso della vittoria sul Coronavirus. Punti di contatto che – per il sito della nota rivista americana – giustificano il titolo del commento: dopo il Duce, «Il Donald».

Ph. Win McNamee / Getty Images
Ph. Win McNamee / Getty Images

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Benito Trumpolini, Covidiota in Chief

di Maria Laura Rodotà (linkiesta.it, 6 ottobre 2020)

October Surprise, 2020 style

Dopo le tasse non pagate da Trump, gli appelli alle milizie fasciste di Trump, c’è stata l’autoincoronazione di Trump-Covidiota in Capo. Perché è il 2020, perché c’è Donald Trump, perché le sorprese di ottobre che influenzano le elezioni di novembre, in America, ci sono sempre state. Stavolta pochi prevedono una crisi internazionale. Paesi come Iran e Cina, sostengono gli esperti, preferiscono lasciar fare a Trump. Ora in cura con il Dexamethasone, che causa «comportamenti maniacali e pessima capacità decisionale».BenitoTrumpolini Continua la lettura di Benito Trumpolini, Covidiota in Chief

America 2020: non fate zapping, (non) finisce il 3 novembre

di Rita Lofano (agi.it, 6 ottobre 2020)

Mancava la Cavalcata delle Valchirie, suonata a tutto volume dagli altoparlanti dell’elicottero, nel remake trumpiano dell’epica scena di Apocalypse Now con un’unica ala rotante: il Marine One. Sorvola i cieli di Washington. Non c’è il fango della giungla del Vietnam ma i monumenti simbolo della capitale americana e dell’America, un tramonto mozzafiato e il guerriero che torna a casa vittorioso, dopo appena 72 ore in ospedale. «Non abbiate paura del Covid. Non lasciate che domini la vostra vita. Lo sconfiggeremo». Parola dell’«eroe sopravvissuto non solo ai trucchi sporchi dei democratici ma anche al virus cinese», a metà tra Eracle (dotato di una forza sovrumana) e Prometeo (virile condottiero salvatore che ha donato il fuoco all’umanità).

Ph. Anna Moneymaker / New York Times – Redux
Ph. Anna Moneymaker / New York Times – Redux

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Salvini e quei soliti follower sospetti

di Alessandro Sahebi (tpi.it, 3 ottobre 2020)

Sul processo di Catania gli utenti social appoggiano in massa Matteo Salvini. Come mai? Chiedetelo a Cvetanka, anziana signora abitante di Ocrida, nella Macedonia del Nord. Oppure al timido Hellal, ragazzo indiano con solo undici amici su Facebook ma un grande interesse per la difesa dei confini italiani. E perché non chiedere a Lankoande cosa ne pensi dell’immigrazione dall’Africa, proprio lui che viene dalla Costa d’Avorio? Durante i giorni che hanno preceduto il countdown terminato il 3 ottobre con la manifestazione di Catania – lanciata proprio dalla pagina di Matteo Salvini, il cui gruppo di comunicazione ad oggi viene ritenuto il dream team della politica 2.0 –, è stato evidente l’aumento delle interazioni a sostegno del leader della Lega.

rollingstone.it
rollingstone.it

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Di Battista sale in cattedra: lezioni di giornalismo a 185 euro

di Laura Cesaretti (ilgiornale.it, 29 settembre 2020)

Un tempo c’era Ernest Hemingway. Oggi c’è Dibba, e basterebbe questa malinconica parabola a dare idea della decadenza di una nobile e antica professione. Ma c’è di più: oltre che reporter d’oltremare, l’ex deputato grillino Alessandro Di Battista si fa anche docente di giornalismo e sale in cattedra per spiegare a giovani di belle speranze le «linee guida per la realizzazione di un reportage dall’estero». Alla modica cifra di 185 euro, e senza spostarsi dal divano di casa perché la lectio magistralis sarà online.DiBattista_Tpi Continua la lettura di Di Battista sale in cattedra: lezioni di giornalismo a 185 euro